Diritto di memoria




Autore: Andrea Nicolussi Golo
Editore:Biblioteca dell’immagine
Pagine: 139
Anno: Aprile 2014
Prezzo: € 14,00



 

Diritto di memoria

 

“Non sei finito veramente finché hai da qualche parte una buona storia e qualcuno a cui raccontarla”. Andrea Nicolussi Golo ne ha molte da raccontare di storie buone e soprattutto ha noi a cui raccontarle, distratti “viaggiatori” di questa epoca in cui si dimentica presto e tutto con troppa facilità. Diritto di Memoria è scritto sul filo della rimembranza e della nostalgia, un parallellismo tra due mondi lontani eppure uniti dallo stesso filo conduttore, lo stesso destino, che è l’ intento di garantirsi un futuro ed una sopravvivenza; le aree montane più povere del Trentino di allora, quelle di origine dell’autore e le aree più povere delle “Meriche”, dove l’unica cosa che non mancava era il territorio per cercare di esprimersi; due frontiere del mondo e lo stesso obiettivo; garantirsi il vivere giornaliero e chissà, forse, un futuro. Siamo a cavallo tra le due grandi guerre del secolo scorso, gli eventi stanno per far deflagrare la prima, la povertà in Italia impedisce anche solo di sperare e la lotta quotidiana è assicurarsi il giorno successivo; Zeno, nonostante sia un giovane capace ed intraprendente non riesce ad intuire un futuro; ha le radici salde tra le montagne del Trentino ma gli manca anche la sola speranza del domani. Insieme a tanti altri giovani decide di portare la sua capacità e la sua esperienza oltre oceano per cercare di metterla a frutto e magari di tornare da vincitore. Strazianti i racconti delle emozioni che lo invadono nei giorni degli adii, poetiche e struggenti le immagini della montagna, della vita tra le montagne, dei momenti belli ed intimi che stanno per essere persi per sempre dal protagonista di questa storia e che Nicolussi Golo dipinge con una poesia sentita e partecipe. Siamo in Argentina, la nuova frontiera che offre almeno la speranza all’ingegno e alle braccia degli emigranti. La vita non cambia, i giorni sono strappati a fatica col sacrificio e la dedizione, chi sognava ampi sospiri di vita ritrova lo stesso affanno di sempre. Dall’altra parte del mondo, dove l’aria non è la stessa, dove la luce non è la stessa, dove le stagioni non sono le stesse, dove anche il tempo si deve imparare a scandirlo in maniera diversa, dove non c’è giorno che non si chiude con un pensiero alla terra lontana, dove non c’è giorno che non si promette a se stessi e in silenzio il ritorno. Ed anche nelle pagine di questi lunghi anni di “volontario esilio” di Zeno, Nicolussi Golo dipinge le sue montagne, i suoni e i sapori della sua terra, le essenze di quello spicchio di montagna del Trentino usando i pensieri ed i ricordi dell’emigrante. Del Trentino, della vita tra le montagne sopra Asiago, questo racconto è intriso, dalla prima all’ultima riga; è un meraviglioso quadro, a tinte ora forti ora nostalgiche e tristi della sua terra, dei legami indissolubili di chi l’ha vissuta, amata e sofferta. Diritto di memoria è un inno a voler ricordare ed una dedica straziante alla vita dei familiari dell’autore e a quanti hanno sofferto la povertà col distacco dagli affetti più cari. Attualissimo oltre misura questo libro è stato capace di ammonirmi, di riprendermi con forza e dolcezza nello stesso tempo, per aver dimenticato il passato. Oggi soffriamo una crisi che dura da troppo tempo, che forse iniziamo a comprendere come definitiva a confermare la necessità di un passo diverso rispetto a quello che ci eravamo illusi di poter mantenere, eppure ci siamo quasi dimenticati delle nostre origini, di quanto le generazioni precedenti hanno dovuto soffrire per regalarci un mondo migliore e che oggi stiamo già distruggendo; con noncuranza abbiamo riposto nell’angolo più nascosto della nostra memoria quanto le generazioni precedenti hanno sofferto durante le guerre e durante le migrazioni speranzose. Ancor più colpevoli perché assistiamo al ripetersi delle stesse scene tutti i giorni quando , se non affondano prima, vecchi gusci di barche sbarcano frotte di disperati provenienti da paesi che vivono ora le nostre tristi traversie di allora. Oltre la storia, per questi motivi sempre attuale, Nicolussi Golo ha tramato lunghi sospiri intimi ed emozionanti, ha saputo descrivere la solitudine, anche l’illusione della speranza di questa gente. Ho sentito caro Zeno, vicina la sua storia, mie le sue emozioni; ho sofferto con lui e gioito in quei pochi momenti in cui sembrava prendersi una rivincita sulla vita. Ho amato Zeno e Mene quando noncuranti del passato e delle difficoltà patite per tutta una vita hanno trionfato su questa con una promessa, un sorriso liberatorio ed una sospirata buonanotte. Le paure, le scelte forzate, le ansie e le speranze e poi i ricordi, i sacrifici, le rinunce, la solitudine straziante e il desiderio di ritornare mi si sono appiccicati addosso, li ho vissuti e portati dentro. Un libro che ti fa pensare alla fortuna di vivere oggi e che ti impedisce di dimenticare ciò che erano ed hanno sofferto le nostre generazioni precedenti.

 

 

 

 

 


Scritto da: Doriano Rasicci


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